Il 24 marzo segna la celebrazione della Giornata internazionale per il diritto alla verità, istituita dalle Nazioni Unite per commemorare le vittime delle violazioni dei diritti umani. Questa giornata rende omaggio a figure come Monsignor Romero e ai molti che hanno pagato con la vita la loro ricerca della verità, tra cui il ricercatore Giulio Regeni e il giornalista Mario Paciolla. Anche la giornalista Ilaria Alpi e il fotogiornalista Andy Rochelli sono esempi emblematici di questa tragica lista, simboli di un impegno che spesso si scontra con oscure forze contrarie alla divulgazione della verità.
di Davide Lettera
In questo contesto, spicca la figura di Julian Assange, il giornalista australiano fondatore di WikiLeaks, noto per aver rivelato informazioni cruciali sulle attività militari statunitensi in Iraq e sulla situazione dei detenuti a Guantanamo. Da anni Assange vive una condizione di “esecuzione al rallentatore”, come la descrive l’ex-ambasciatore britannico Craig Murray, trovandosi attualmente in attesa di una decisione sull’estradizione negli Stati Uniti da parte dell’Alta Corte britannica.
La vicenda di Assange getta luce sui meccanismi di potere che operano nell’ombra, dimostrando come la ricerca della verità possa scontrarsi con interessi ben radicati. La giornata odierna ci invita a riflettere non solo sugli individui che hanno perso la vita o la libertà nell’inseguimento della verità ma anche sui meccanismi e i “poteri forti” che cercano di soffocare queste voci.
La lotta per la liberazione di Assange e il ripristino delle attività di WikiLeaks rappresenta una battaglia per la trasparenza e la verità, valori fondamentali in una società democratica e informata. In quest’ottica, la Giornata per il diritto alla verità assume un significato ancor più profondo, invitandoci a sostenere coloro che, come Assange, hanno osato sfidare i poteri stabiliti per portare alla luce le ingiustizie e le menzogne che troppo spesso vengono celate al pubblico.
Last modified: Marzo 25, 2024
