(Venerdì 5 aprile 2024) – Nel sud-est della Turchia, nel cuore del Kurdistan turco, la città di Wan è stata teatro di una rivolta popolare che ha segnato una storica doppia vittoria politica per i curdi. Il Partito per l’Uguaglianza e la Democrazia dei Popoli (DEM), a orientamento curdo, aveva inizialmente vinto le elezioni locali del 31 marzo, con Abdullah Zidane ottenendo la maggioranza nei quattordici comuni della provincia. Tuttavia, questa vittoria era stata revocata dalla commissione elettorale locale, che aveva assegnato il mandato al candidato del Partito per la Giustizia e lo Sviluppo (AKP), sostenuto dal presidente Erdogan.
di Davide Lettera
Il rifiuto della popolazione di accettare tale decisione ha scatenato vasti movimenti di protesta in tutta la provincia, culminati nella revoca dell’annullamento da parte della Commissione Elettorale Suprema turca, che ha riconfermato Zidane come legittimo vincitore. Le parole del portavoce del DEM, Aysegul Dogan, hanno espresso il disappunto generale per le tattiche ritenute antidemocratiche, evidenziando la situazione come un nuovo punto basso per la democrazia locale.
Le proteste hanno coinvolto migliaia di persone, nonostante il divieto imposto dal governo di raduni pubblici. La situazione ha portato a scontri con la polizia e all’arresto di 89 persone, con accuse che spaziano dalla diffusione di propaganda terroristica. L’intervento delle forze dell’ordine ha incluso l’uso di spray al peperoncino, cannoni ad acqua e manganelli, provocando diverse ferite, anche tra i giornalisti presenti.
La vittoria del DEM e il successivo ripristino dell’esito elettorale sono stati celebrati dalla popolazione, che ha visto in questo evento un simbolo di resistenza all’ingiustizia. Abdullah Zeydan ha lodato la determinazione del popolo curdo, definendola una “gloriosa volontà”. Nel frattempo, la città di Wan si ripulisce dalle tracce delle proteste, con i cittadini e i negozianti che, felici del risultato, rimuovono i segni del dissenso e si preparano a difendere ulteriormente la loro volontà politica e culturale.
Last modified: Aprile 5, 2024