SIRACUSA (venerdì 12 aprile 2024) – Il fenomeno degli hikikomori rappresenta una sfida complessa e crescente, non solo in Italia ma anche in altre parti del mondo. È positivo vedere che iniziative come il convegno tenuto all’Ars in Sicilia stiano portando l’attenzione su questo problema e cercando soluzioni.
Di Daniel Caria
È fondamentale comprendere che gli hikikomori non sono semplicemente individui pigri o disinteressati al lavoro o allo studio. Spesso sono persone che affrontano gravi difficoltà emotive e sociali, che li portano a ritirarsi dalla vita sociale e ad isolarsi. La loro scelta di auto-segregarsi può essere motivata da una varietà di fattori, tra cui ansia, depressione, difficoltà nelle relazioni interpersonali, e altro ancora.
L’intervento precoce è cruciale per affrontare questo fenomeno in modo efficace. Riconoscere i segnali di allarme e offrire sostegno sia ai giovani che ai loro genitori è essenziale. Iniziative come il protocollo d’intesa operante in Sicilia tra le varie realtà coinvolte e l’ufficio scolastico regionale sono passi nella giusta direzione, così come l’implementazione di operatori psico-pedagogici nelle scuole.
Tuttavia, come sottolineato dal direttore dell’ufficio scolastico regionale, la scuola da sola non può risolvere il problema. È necessaria una collaborazione tra istituzioni, comunità, e famiglie, insieme a politiche pubbliche e leggi adeguate che possano sostenere gli sforzi nel prevenire e affrontare il fenomeno degli hikikomori.
Last modified: Aprile 16, 2024
