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Roma: via al riconoscimento facciale per il Giubileo? Il Garante chiede chiarimenti

Roma (mercoledì 15 maggio 2024) – Lo scorso 6 maggio, l’agenzia di stampa Ansa ha riportato che Roma si stava preparando a introdurre nelle sue metropolitane un sistema di videosorveglianza dotato di riconoscimento facciale. Questa misura, pensata per il Giubileo 2025, sarebbe stata inclusa nelle gare d’appalto per l’ammodernamento delle stazioni ferroviarie sotterranee. Tuttavia, l’iniziativa contrasta con la moratoria attualmente in vigore in Italia, che vieta l’installazione di tali sistemi fino al termine del 2025.

di Davide Lettera

L’Amministrazione capitolina ha cercato di spiegare i suoi intenti, ma i chiarimenti forniti non sono stati sufficienti a fugare ogni dubbio. Il Garante della Privacy ha quindi chiesto ufficialmente maggiori informazioni in merito.

L’apertura dell’istruttoria da parte del Garante ha spinto l’assessora alle politiche della sicurezza di Roma, Monica Lucarelli, a dichiarare che non saranno introdotte telecamere a riconoscimento facciale, suggerendo che l’intera faccenda sia frutto di un fraintendimento. Secondo l’informazione riportata da Ansa, durante un’audizione congiunta delle commissioni Giubileo e Mobilità del 6 maggio, l’assessore alla mobilità di Roma, Eugenio Patanè, aveva evidenziato la necessità di due gare d’appalto per rimodernare le stazioni della metropolitana della capitale.

Il doppio bando, che prevede un investimento di circa 100 milioni di euro, include l’assunzione di vigilantes e l’ammodernamento del sistema di videosorveglianza. Durante quell’occasione, non è stato menzionato esplicitamente il riconoscimento facciale o l’identificazione biometrica. Si è parlato piuttosto di strumenti “in grado di verificare azioni scomposte” su banchine e vagoni o di identificare “comportamenti sospetti” adottati dai passeggeri.

Resta da chiarire come le videocamere possano svolgere tali compiti rispettando la privacy dei viaggiatori. L’intenzione è quella di comparare il feed delle telecamere con un archivio di soggetti che, come sostiene Patanè, “si sono resi protagonisti in passato di atti non conformi e non idonei”. Nonostante le rassicurazioni delle istituzioni, permangono dubbi sulla legittimità degli intenti ed è positivo che il Garante voglia approfondire il caso, considerando la moratoria che proibisce l’installazione di sistemi di riconoscimento facciale in luoghi pubblici in Italia fino al 2025.

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Last modified: Maggio 15, 2024
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