Scritto da 4:15 pm Siracusa, Cronaca

Sicurezza insufficiente nel petrolchimico di Siracusa: Allarme dalla Fiom Cgil

SIRACUSA (,lunedì 20 maggio 24) – Troppo poche verifiche per mancanza di ispettori nel numero adeguato (ce ne sono solo 3) in uno dei petrolchimici più grandi d’Europa. A tornare sulla questione è il segretario provinciale della Fiom Cgil, Antonio Recano, che lancia un grave allarme sulla sicurezza e la legalità nelle aziende del settore.

Di Daniel Caria

“I dati resi noti dall’Inail sulla sua attività di vigilanza per il 2023 sono allarmanti: circa il 70% delle aziende ispezionate risulta irregolare e parliamo di appena il 6%-7% di aziende ispezionate sul totale di aziende dichiarate, il che fa giustamente pensare che la situazione sia potenzialmente ancora più drammatica”, ha dichiarato Recano. “Servono più ispettori, controlli più capillari ed efficienti, più rispetto per i lavoratori, più legalità. Riteniamo necessario far ripartire, urgentemente, quel tavolo tecnico sulla sicurezza fermo in prefettura”.

Il 26 aprile è iniziata la fermata generale 2024 che coinvolge gli impianti Isab Sud, Isab Nord, complesso Igcc e Versalis con l’utilizzo di una forza lavoro aggiuntiva di circa 2600 addetti in un intervallo di 46 giorni. “Le segnalazioni che, in queste settimane, arrivano dai lavoratori ripropongono e confermano ancora una volta il disagio e la mancanza di sicurezza con cui sono costretti ad operare i metalmeccanici siracusani”, ha proseguito Recano.

“Occorrerebbe chiarezza sui requisiti richiesti nel processo di qualificazione delle imprese per l’affidamento dei lavori, sulle gare al ribasso che scaricano tutte le responsabilità verso imprese che per aggiudicarsi l’appalto concorrono tra di loro tagliando i costi, a partire da quelli sulla sicurezza, e comprimono diritti e tutele”, ha aggiunto. “A pagare sono sempre i lavoratori. Da parte delle committenti su un tema come quello della sicurezza e della salute, occorrerebbe rimuovere posizioni assolutorie e pregiudiziali per costruire le giuste condizioni di civiltà e dignità”.

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Last modified: Maggio 20, 2024
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