Esteri (lunedì 6 maggio 2024) – Il governo israeliano ha deciso di chiudere le operazioni di Al Jazeera nel paese, citando come motivo la copertura del conflitto a Gaza da parte dell’emittente. Questa decisione, approvata all’unanimità e firmata dal Ministro delle Comunicazioni, interromperà le trasmissioni di Al Jazeera in Israele per un periodo di 45 giorni, con possibilità di proroga.
di Davide Lettera
Le autorità israeliane hanno effettuato un’irruzione negli uffici di Al Jazeera a Gerusalemme Est, sequestrando attrezzature tra cui computer, telecamere e dispositivi di trasmissione. La mossa segue la recente legislazione, soprannominata “legge bavaglio”, che permette la chiusura di servizi di comunicazione stranieri se ritenuti dannosi per la sicurezza nazionale.
Questa azione ha suscitato preoccupazioni per le libertà di stampa e potrebbe influenzare i rapporti diplomatici con il Qatar, paese di origine dell’emittente, che è stato attivamente coinvolto nei tentativi di mediazione tra Israele e Hamas. La chiusura di Al Jazeera arriva in un momento in cui la regione ha visto un numero senza precedenti di giornalisti uccisi, con oltre 140 reporter arabi deceduti da ottobre, secondo quanto riportato dalla stessa Al Jazeera.
Critici e osservatori internazionali hanno sollevato interrogativi sull’equità di questa azione, confrontando la reazione internazionale rispetto ad azioni simili di altri paesi. Molti sottolineano un apparente doppiopesismo nel trattare Israele rispetto ad altri stati come la Russia, evidenziando una possibile contraddizione nella difesa della libertà di stampa e dei diritti umani a livello globale.
Last modified: Maggio 6, 2024