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Conferenza sulla pace in Ucraina: nessun accordo raggiunto

Esteri (lunedì, 17 giugno 2024) – Dopo due giorni di lavori, la conferenza sulla pace in Ucraina, tenutasi presso il resort di Bürgenstock in Svizzera, si è conclusa senza risultati concreti. L’incontro, organizzato su richiesta del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha visto la partecipazione di delegati provenienti da 100 Paesi e organizzazioni internazionali, ma è stato caratterizzato da importanti assenze, tra cui quella della Russia, che non è stata invitata.

di Davide Lettera

La conferenza, a cui hanno partecipato i principali leader europei e i rappresentanti del Consiglio, Commissione e Parlamento dell’Unione Europea, si è conclusa con un comunicato sottoscritto da 85 delegati. Nonostante le speranze di Zelensky, il documento finale non contiene proposte concrete per una pace duratura, limitandosi a suggerire modi per proseguire il conflitto in maniera più regolata e confermando l’integrità territoriale dei Paesi coinvolti.

Organizzata dalla Svizzera, la conferenza aveva l’obiettivo di ispirare un “futuro processo di pace” fornendo una piattaforma di dialogo e promuovendo un’idea comune di una possibile cornice per raggiungere la pace. Tuttavia, l’assenza della Russia e della Cina ha compromesso l’efficacia del vertice sin dall’inizio. Le discussioni si sono svolte attraverso sessioni plenarie e incontri ristretti, affrontando temi come la sicurezza nucleare, la sicurezza alimentare e le questioni umanitarie relative ai prigionieri di guerra e ai civili detenuti.

La nota di chiusura della conferenza si concentra su tre punti principali: la messa in sicurezza delle installazioni nucleari, inclusa la centrale di Zaporizhzhia; la garanzia della sicurezza alimentare attraverso rotte commerciali sicure nei porti del Mar Nero e del Mar d’Azov; e la liberazione di tutti gli ostaggi, in particolare dei bambini ucraini. Inoltre, la nota sottolinea l’inammissibilità di qualsiasi minaccia di uso di armi nucleari e afferma che la sicurezza alimentare non deve essere usata come arma, garantendo la libera circolazione dei prodotti agricoli ucraini.

Nonostante Zelensky abbia descritto l’evento come un «significativo passo avanti verso una pace giusta», la realtà delle presenze e delle assenze rendeva evidente che la conferenza avrebbe avuto difficoltà a raggiungere risultati concreti. La proposta di pace inviata da Putin e prontamente rifiutata da Zelensky alla vigilia del vertice, insieme all’assenza di un rappresentante russo, ha ulteriormente ridotto le possibilità di successo. Anche l’assenza della Cina, principale alleato della Russia, ha sollevato dubbi sull’efficacia dell’incontro. La conferenza, criticata come un tentativo di peacewashing, ha dunque confermato le previsioni di molti osservatori che non si aspettavano risultati tangibili.

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Last modified: Giugno 17, 2024
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