Siracusa (venerdì, 14 giugno 2024) – La Corte Costituzionale ha dichiarato ieri l’illegittimità costituzionale del decreto ‘Salva Isab’, accogliendo le motivazioni del Gip del Tribunale di Siracusa, Dott. Salvatore Palmeri, che aveva impugnato la norma lo scorso dicembre.
di Davide Lettera
La sentenza della Corte Costituzionale ha annullato parte del decreto-legge del 5 gennaio 2023, n. 2 (Misure urgenti per impianti di interesse strategico nazionale), convertito con modificazioni nella legge del 3 marzo 2023, n. 17, noto come ‘Salva Isab’. Questa decisione è stata presa in seguito all’istanza sollevata dal Gip di Siracusa, che aveva evidenziato la mancanza di un bilanciamento tra le esigenze produttive e la tutela dell’ambiente e della salute pubblica.
Il Gip Salvatore Palmeri, nell’ambito dell’incidente probatorio per il caso del depuratore consortile Ias di Priolo Gargallo, aveva contestato la norma che permette ai giudici di autorizzare la prosecuzione delle attività produttive negli stabilimenti di interesse strategico nazionale, senza limitare tale autorizzazione a un massimo di trentasei mesi.
La Corte Costituzionale ha respinto le argomentazioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri e delle aziende coinvolte, tra cui Isab, Versalis e Sonatrach, evidenziando che la norma, così come formulata, sancisce la prevalenza della continuità produttiva a scapito della tutela dell’ambiente e della salute pubblica.
Nella sentenza, i giudici hanno ricostruito il contesto normativo che ha portato all’emanazione del decreto, sottolineando che l’attuale quadro normativo giustifica un diverso orientamento rispetto alla sentenza del 2013 sul caso ‘Salva Ilva’. Il nodo centrale è la mancanza di un termine massimo per l’operatività degli impianti.
La decisione della Corte rappresenta un punto fermo nella giurisprudenza italiana, riaffermando il primato della salvaguardia della salute e dell’ambiente rispetto alle esigenze economiche. La sentenza impone al governo di intervenire con un nuovo decreto che rispetti le indicazioni fornite, garantendo al contempo la continuità produttiva del polo petrolchimico siracusano e la protezione dei diritti dei cittadini.
Adesso, il governo dovrà agire rapidamente per adeguare la normativa, considerando le censure espresse dalla Corte Costituzionale, per assicurare la conformità alle norme costituzionali e il rispetto dei tempi previsti.
Last modified: Giugno 14, 2024