Palermo (lunedì, 17 giugno 2024) – Nel processo Energetikambiente sono state richieste pene severe per traffico illecito di rifiuti e inquinamento ambientale. La sentenza è attesa per il 1° luglio.
di Davide Lettera
Le pene più pesanti, quattro anni e tre mesi, sono state chieste per due funzionari di Energetikambiente: Benedetto Cottone, 57 anni, capo-cantiere, e Giovanni Maria Picone, 54 anni, responsabile operativo per l’Italia meridionale. Entrambi sono accusati di traffico illecito di rifiuti e inquinamento ambientale, reati scoperti grazie alle indagini dei carabinieri forestali del Centro anticrimine natura di Palermo e della Direzione distrettuale Antimafia.
Il pubblico ministero ha inoltre richiesto sanzioni pecuniarie per 600 quote e l’interdizione dall’esercizio di attività per Energetikambiente. Per altri tredici imputati, quasi tutti dipendenti della stessa società, sono stati chiesti tre anni di reclusione.
Le indagini, avviate nel settembre 2018 dal Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale (NIPAAF) sotto la direzione dei procuratori Marzia Sabella e Dario Scaletta, sono state fondamentali. Grazie a intercettazioni telefoniche e registrazioni video, è stato scoperto lo sversamento abusivo di liquidi provenienti dai rifiuti organici e la dispersione delle terre da spazzamento. Queste operazioni illecite avrebbero permesso a Energetikambiente di ridurre significativamente i costi, causando però gravi danni ambientali.
Gli sversamenti illeciti avvenivano in un’area tra i comuni di Balestrate e Partinico, originariamente destinata ad autoparco aziendale, ma poi utilizzata come centro occulto di stoccaggio e smaltimento di rifiuti pericolosi e non.
Last modified: Giugno 17, 2024