Siracusa (domenica 12 maggio 2024) – La 59ª Stagione delle Rappresentazioni Classiche al Teatro Greco di Siracusa è stata testimone di una straordinaria interpretazione di “Fedra (Ippolito portatore di corona)” di Euripide, diretta da Paul Curran. L’opera ha scatenato un’ovazione quasi cinque minuti, con il pubblico in piedi, apprezzando una trasposizione scenica che mescola il voluttuoso e il violento in maniera magistrale.
di Davide Lettera
Il dramma antico, che esplora i temi dell’amore incestuoso e del destino tragico, è stato reinterpretato da Curran con un tocco che rispetta la narrativa originale senza sovrapporsi. La tragedia, conosciuta per le sue numerose riscritture, è stata presentata in maniera essenziale ma intensa, evidenziando l’eterna lotta tra amore e morte.
Il contrasto tra i costumi vivaci e una scenografia minimalista è stato magistralmente realizzato da Gary McCann, il cui design ha offerto una nuova prospettiva visiva alla narrazione. Elementi moderni come il video mapping di Nicolas Bovey e Leandro Summo hanno aggiunto una dimensione contemporanea alla messa in scena, arricchendola ulteriormente.
Le interpretazioni di Riccardo Livermore come Ippolito e Gaia Aprea come la Nutrice hanno brillato particolarmente, portando sul palco una carica emotiva palpabile. La performance di Livermore ha trasformato il carattere di Ippolito in un ideale puro, mentre Aprea ha esplorato con maestria la complessità della sua figura ambivalente.
La regia di Curran ha esplorato la polisemia e la reticenza, costruendo il senso della tragedia attorno alla comprensione sfuggente tra i personaggi. Questa scelta ha rafforzato il tema dell’incomprensione umana, chiave nella tragedia di Euripide.
Il coro, sotto la direzione di Francesca Della Monica, ha aggiunto una ricchezza particolare, sottolineando con i movimenti la visione di Curran per l’opera. La traduzione contemporanea in prosa di Nicola Crocetti ha mantenuto il ritmo e l’allusività del testo originale, rendendo l’antico dramma accessibile e vitale per un pubblico moderno.
In conclusione, la produzione di “Fedra” a Siracusa non solo ha celebrato il classico greco, ma ha anche dimostrato come antiche storie possano essere rilette in modi nuovi e provocatori, mantenendo intatta la loro potenza emotiva e culturale.
Last modified: Maggio 12, 2024