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Kamala Harris pronta a sfidare Trump: chi è la vice di Biden che corre per la presidenza

Esteri (mercoledì, 24 luglio 2024) – A pochi giorni dall’annuncio del ritiro dalla corsa presidenziale di Joe Biden, Kamala Harris sembra destinata a prenderne il posto. La Vicepresidente, designata dallo stesso Biden come suo successore, ha già ottenuto il sostegno di molte figure di spicco del Partito Democratico e ha attirato ingenti fondi dai principali finanziatori del fronte democratico. Con l’annuncio della candidatura di Kamala Harris, il partito sembra rinato, e l’entusiasmo è palpabile tra i democratici.

di Davide Lettera

Ex procuratrice della California e quasi sessantenne, Kamala Harris vanta una carriera significativa nel mondo della magistratura, che ha costituito la base della sua identità politica. Fino a poco tempo fa, Harris era considerata una figura non all’altezza della sua carica, un candidato sacrificabile di fronte a un Donald Trump che sembrava inarrestabile.

Dopo il comunicato del 21 luglio, con cui il presidente Joe Biden ha annunciato il suo ritiro dalla corsa, l’attenzione si è concentrata su Harris. I toni trionfalistici che accompagnano la sua candidatura raccontano la storia di una fenice democratica che risorge dalle ceneri di una potenziale sconfitta storica. La campagna presidenziale di Kamala Harris è partita con grande slancio, ottenendo il sostegno di numerosi governatori e importanti membri del partito, tra cui il governatore della California e quelli di Pennsylvania, North Carolina, Kentucky, Illinois e Michigan.

Anche figure di rilievo come l’ex portavoce della Camera Nancy Pelosi e i leader di Camera e Senato Hakeem Jeffries e Chuck Schumer hanno espresso il loro appoggio. Mentre l’ex presidente Obama non ha ancora commentato ufficialmente, Harris ha già raccolto oltre 80 milioni di dollari in donazioni solo nel primo giorno di campagna.

Molti dei politici che ora sostengono Harris avrebbero potuto essere suoi avversari nelle votazioni per la scelta del candidato al congresso del partito, previsto tra il 19 e il 22 agosto. La scelta di appoggiare Harris potrebbe essere strategica, data la percezione di una campagna elettorale già segnata dalla probabile vittoria di Trump. Harris potrebbe essere vista come una vittima sacrificale, proteggendo così le carriere politiche di altri democratici.

Con una formazione giuridica, Harris ha una lunga carriera come procuratrice. La sua esperienza in magistratura ha influenzato le sue posizioni in tema di sicurezza, rendendola più intransigente rispetto agli standard democratici. Durante il suo mandato come procuratrice distrettuale di San Francisco, il tasso di condanna per reati gravi è aumentato dal 50% al 76%. Anche sulle politiche migratorie, Harris ha dimostrato una posizione più dura, chiedendo agli emigranti di non entrare illegalmente negli Stati Uniti.

Per quanto riguarda le altre questioni democratiche, Harris è in linea con il partito. Il suo essere una donna nera con una brillante carriera in magistratura la rende una candidata ideale per portare avanti le battaglie civili e sociali. Si è spesa a favore dei diritti LGBT, del diritto all’aborto, della lotta contro la dispersione scolastica, delle leggi a tutela del consumatore e della riservatezza informatica.

Nonostante il suo ruolo da Vicepresidente non l’abbia messa molto sotto i riflettori, Harris potrebbe essere la candidata ideale per un momento difficile per il Partito Democratico. Il suo passato da procuratrice potrebbe anche attrarre repubblicani moderati, infastiditi dagli eccessi di Trump. Al comizio di ieri, Harris ha attaccato Trump, criticandolo per le sue vicende giudiziarie, giocando la carta della sua esperienza nel campo della giustizia.

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Last modified: Luglio 24, 2024
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