Scritto da 7:06 pm Siracusa, Cronaca

Mancata previsione del termine massimo nel Decreto Priolo giudicata incostituzionale dalla Corte

SIRACUSA (giovedì 13 giugno 2024) – La Corte costituzionale, con la sentenza 105 depositata oggi, ha dichiarato incostituzionale la mancata previsione, nel Decreto Priolo, di un termine massimo di 36 mesi per l’operatività delle misure governative che impongono la prosecuzione delle attività produttive di rilevanza strategica per l’economia nazionale o per la salvaguardia dei livelli occupazionali, nonostante il sequestro degli impianti ordinato dall’autorità giudiziaria. La notizia è stata riportata dall’Ansa.

Di Daniel Caria

I giudici della Corte hanno esaminato una questione sollevata dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Siracusa, nell’ambito di un procedimento relativo al sequestro degli impianti di depurazione di Priolo. Tale sequestro rientrava in una più ampia indagine per disastro ambientale, ipotizzato a carico di varie aziende petrolchimiche.

La Corte ha sottolineato che la recente riforma costituzionale del 2022 ha attribuito un espresso e autonomo rilievo alla tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. Inoltre, la riforma ha chiarito che la tutela della salute e dell’ambiente costituisce un limite alla libertà di iniziativa economica.

In base a queste considerazioni, la Corte ha ritenuto compatibile con la Costituzione la possibilità per il Governo di adottare misure temporanee e conformi alla legislazione vigente in situazioni di crisi, per garantire la continuità produttiva riducendo al minimo i rischi per l’ambiente, la salute e la sicurezza dei lavoratori. Tuttavia, tali misure devono essere costantemente monitorate dalle autorità competenti e mirare a un rapido risanamento delle criticità ambientali o dei potenziali pregiudizi alla salute causati dalle attività delle aziende sequestrate.

La Corte ha stabilito che entro i 36 mesi dovranno essere superate le criticità riscontrate durante il sequestro e ripristinati gli ordinari meccanismi autorizzatori previsti dalla legislazione vigente, evitando così una prosecuzione indefinita delle attività produttive attraverso una semplice riduzione del livello di tutela ambientale e sanitaria.

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Last modified: Giugno 13, 2024
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