Siracura (mercoledì 10 aprile 2024) – Il 9 aprile ha segnato una giornata di ampie manifestazioni in tutta Italia, con ricercatori e universitari al fronte contro ciò che viene percepito come una militarizzazione degli atenei e una contestata collaborazione scientifica con Israele. Queste proteste traggono origine da una lettera aperta, diffusa a febbraio e firmata da oltre 2.600 accademici, che invoca il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) a revocare un bando per la cooperazione industriale, scientifica e tecnologica con Israele. L’obiettivo dichiarato è interrompere ogni forma di cooperazione accademica con il governo israeliano, in segno di protesta contro le azioni in Palestina.
di Davide Lettera
L’Unione Sindacale di Base ha espresso supporto alle proteste, evidenziando come le azioni nelle università da Torino a Bari abbiano dimostrato la possibilità di ottenere risultati concreti tramite l’organizzazione. Esempio lampante è l’Università di Torino, che ha deciso di non aderire al bando MAECI 2024, insieme ad altri atenei prestigiosi come la Scuola Normale di Pisa e le Università di Bologna e Bari, che hanno seguito l’appello per un’interruzione degli accordi.
Le proteste hanno culminato il 9 aprile in uno sciopero del personale universitario e iniziative in almeno 25 atenei, incluse assemblee pubbliche e presidi. Una delle manifestazioni centrali si è tenuta a Roma, davanti al ministero promotore del bando.
Gli accademici firmatari della lettera hanno messo in luce il rischio che tale bando violi il diritto internazionale e trasgredisca i doveri previsti dalla Convenzione per la Prevenzione e Punizione del Crimine di Genocidio. La lettera critica duramente la posizione italiana e di altri Paesi che, nonostante le raccomandazioni dell’ONU e l’escalation delle vittime a Gaza, hanno proseguito nella vendita di armi a Israele e nel blocco dei fondi all’Agenzia per i Rifugiati Palestinesi UNRWA.
Si sottolinea, inoltre, come le collaborazioni contestate non si limitino al bando MAECI ma si estendano a iniziative più ampie, come i bandi Horizon Europe e le partnership tra istituti tecnici e facoltà scientifiche. Gli accademici, infine, denunciano una generale ipocrisia nella retorica governativa sui diritti umani, citando il supporto a regimi autoritari e le connessioni con l’industria bellica israeliana.
Last modified: Aprile 10, 2024